Il D.P.R. n. 59 del 2 aprile 2009 e la norma UNI-CTI 8065 del 1989 considerano che le caratteristiche chimico fisiche dell’acqua siano analoghe a quelle di un’acqua potabile. Stabiliscono per tutti gli impianti un condizionamento chimico dell’acqua per la protezione dei componenti dell’impianto e la filtrazione della stessa in ingresso.
PROBLEMATICHE RISCONTRATE NEGLI IMPINATI DI RISCALDAMENTO
Rotture per surriscaldamento delle superfici riscaldate dovute
all’isolamento termico provocato da depositi di calcare lato acqua
La formazione di calcare avviene perché i bicarbonati di calcio e magnesio, disciolti nell’acqua a temperatura ambiente, subiscono una trasformazione chimica quando l’acqua viene riscaldata e precipitando vengono a formare depositi insolubili aderenti e compatti (calcare), con un elevatissimo potere di isolante termico. È stato calcolato che un’incrostazione generalizzata di calcare di 2 mm, provoca un aumento del consumo del 25%!
Corrosioni da ossigeno
Fenomeno dovuto all’ossidazione dell’acciaio che tende ad assorbire ossigeno (dall’acqua o dall’aria) per ristabilire l’equilibrio originale (ossidazione);
Corrosioni da sottodepositi
Fenomeno elettrochimico, dovuto alla presenza di corpi estranei all’interno della massa d’acqua (sabbia, ruggine etc…). Queste sostanze solide si depositano generalmente sul fondo della caldaia (fanghi) innescando una reazione chimica di micro corrosione tra il materiale (acciaio) a contatto con le impurità e quello circostante.
Corrosioni acide
Sono dovute principalmente all’acidità dell’acqua (Ph < 7) causata da un addolcimento non corretto dell’acqua e dalla presenza di anidride carbonica, che abbassa il valore del Ph.